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Daniele Silingardi, un ballerino professionista castellano all’estero

Daniele Silingardi, un ballerino professionista castellano all’estero

Questa è la mia storia.
Sono nato a Castelfranco nel 1994 e, con la danza, tutto è iniziato all’età di 7 anni. Mia madre, Susanna Plaino, è la direttrice della prestigiosa scuola di danza “Il Balletto” di Castelfranco Veneto, ma fino ad allora, pur trascorrendo le giornate all’interno delle mura della scuola di danza, e in teatro, quando ce n’era l’occasione per spettacoli, non avevo mai preso parte a nessuna lezione. Gli sport che praticavo all’epoca erano pallacanestro, golf e judo. Ma tornando a quel fatidico giorno di 20 anni fa, mia mamma, vedendomi un po’ annoiato dopo aver già finito di fare i compiti per il giorno dopo, mi ha detto: “Daniele, visto, che sei sempre qui perché non provi a fare una lezione? Chissà, forse ti potrebbe anche piacere”. E questo fu l’inizio della mia passione per la danza. Inutile dire che col passare degli anni la danza ha preso il sopravvento sulla mia vita e sul mio tempo libero e presto dovetti lasciare alle spalle tutte le altre discipline per mancanza di ore nella giornata. Diventò quindi studio e danza, danza e studio. BAD__1515Andavo a scuola alla mattina (frequentavo il Liceo Scientifico della Comunicazione ad opzione coreutica “Maria Assunta”) e poi, dalle 14.00 alle 20.00, ero in sala di danza. Come potete immaginare conciliare studio e danza è stato abbastanza impegnativo, ma fortunatamente non sono mai andato male a scuola e ce l’ho fatta, come d’altronde tutti i miei compagni.

Stare attenti in classe rendeva lo studio ed i compiti relativamente più facili, ma ciò non toglie che ho passato molte notti sveglio fino a tarda ora per essere pronto per compiti e verifiche. Ma ne valeva la pena.
Devo ammettere che avere una mamma come direttrice ha reso la mia scelta estremamente facile, un privilegio che molta gente, soprattutto ragazzi giovani, non hanno, data l’ottica che si ha verso la danza (sessista e spesso omofobica).

Durante i miei anni di studio presso Il Balletto ho potuto partecipare a decine di spettacoli (anche nel nostro amato Teatro Accademico, naturalmente) e concorsi internazionali estremamente prestigiosi, in Italia e all’estero, compresi gli USA, ed ho ricevuto molti premi e borse di studio.
Salto nel futuro: sono ora sedicenne e vinco il secondo premio allo Youth America Grand Prix assieme ad una borsa di studio, che copriva tutte le spese, per la famosissima Royal Ballet School di Londra. Andare a perfezionarmi in quella scuola era un mio sogno fin da piccolo. E così è arrivato per me il momento di decidere se la danza era veramente la strada che volevo seguire, dato che la scelta implicava anche lasciare famiglia, amici, fidanzata e vita castellana alle spalle.
Decisi: sarei andato! Mi godetti tutti gli istanti possibili a casa e a settembre presi l’aereo destinazione Londra.

La mia esperienza alla Royal Ballet School (due anni, perché ammesso direttamente al penultimo corso, 2nd year, della Upper School) mi ha veramente cambiato la vita. Questa è una scuola in cui vengono ammessi soltanto i migliori ballerini provenienti da tutto il mondo, persone che io fino ad allora ammiravo e stimavo, guardando i loro video su YouTube e pensando: “ma queste sono delle vere star! Sono fenomenali!” e poi, tutto d’un tratto, mi ritrovo ad essere loro compagno di classe. IMG_8544Questo fatto mi ha veramente fatto aprire gli occhi facendomi rendere conto che il tempo per le chiacchiere era finito e si doveva lavorare sul serio. Nessuno voleva essere da meno in quella classe, quindi quando si lavorava lo si faceva senza battiti di ciglia. Ciò non vuol dire che ci odiavamo anzi, eravamo amici strettissimi e ci spronavamo continuamente a vicenda in modo da continuare a migliorare. Io mi sono sempre sentito onoratissimo di aver potuto condividere i miei anni di studio con ballerini di quel calibro ed ancora di più del fatto di poterli chiamare amici, alcuni addirittura quasi fratelli.
Inoltre abbiamo fatto spettacoli, un tour a New York, e partecipato ad eventi della Corona Inglese.

Il mio secondo ed ultimo anno alla RBS (2013, avevo 18 anni) era l’anno del Diploma e delle audizioni per trovare un contratto lavorativo. Dopo avere preso parte ad una lezione con la compagnia dell’English National Ballet di Londra la direttrice, Tamara Rojo, mi ha offerto un contratto per entrare in Corpo di Ballo nella stagione 2013/2014 ed io, già al settimo cielo per questa notizia fantastica, ho accettato l’offerta immediatamente. English National Ballet e Royal Ballet rappresentano le due compagnie di ballo più importanti del Regno Unito e con fama riconosciuta a livello mondiale. Un onore, quindi, avere un contratto con loro. I miei genitori furono entusiasti di questa occasione.

Sono rimasto all’English National Ballet per 4 anni. In questo periodo ho avuto l’occasione di ballare in tantissimi spettacoli e produzioni, dal classico al contemporaneo, da ruoli di corpo di ballo a ruoli solistici. L’esperienza che ho accumulato facendo parte di questa compagnia è veramente senza prezzo. Facevamo oltre 150 spettacoli all’anno, a volte 12 a settimana quando ballavamo lo Schiaccianoci sotto Natale. Questo, se devo essere onesto, era un periodo difficile per i ballerini, perché il rischio di infortunio era altissimo data la stanchezza generale di fare 50 spettacoli in un mese, e la ripetizione costante della stessa produzione diventava abbastanza pesante e monotona, ma nonostante ciò queste esperienze mi hanno insegnato tantissimo e mi hanno dato l’occasione di ballare molto.

Dopo 4 anni ho deciso che era tempo per me di cambiare compagnia e provare qualcosa di nuovo: avendo ballato la maggior parte del repertorio all’ENB volevo avere degli stimoli e delle sfide nuove per poter continuare a migliorarmi tecnicamente e stilisticamente. E’ normale, per un artista, cambiare Compagnia, durante la sua carriera, anche più volte.
Ho così fatto l’audizione per lo Stuttgart Ballet di Stoccarda, una compagnia di fama mondiale riconosciuta per le sue stelle6f7bf099-aefc-472a-b3b3-bac121a80634 ed il suo repertorio di balletti di moltissimi coreografi, oltre a tutti quelli creati dal fondatore John Cranko (come Onegin, la Bisbetica Domata e tantissimi altri). Dopo aver fatto lezione sono andato a parlare con il direttore il quale, molto entusiasta di me, mi ha offerto un contratto per la stagione 2017/2018. Come in precedenza, ho accettato subito.

Lasciare Londra è stata una scelta difficilissima, era diventata praticamente una seconda casa per me. Tutta la mia vita era lì, amici, lavoro, fidanzata, però da un punto di vista lavorativo non ero più soddisfatto e sono molto contento di aver preso questa decisione. Da quando sono a Stoccarda ho ballato in molti ruoli di rilievo, più di quanti avrei mai immaginato di ballare all’ENB.
A volte ciò che è meglio per noi è anche la cosa che fa più male emotivamente, ad altri, ma col tempo tutto passa, si conoscono nuove persone, città, finestre sulla vita.

Per dare un’idea della mia giornata “tipo” da professionista:
L’inizio è solitamente alle 10:30 con la lezione, momento indispensabile della nostra giornata perché ci permette di scaldare il corpo e mantenerci in forma tecnicamente. È il nostro “allenamento”. Alle 12 cominciano le prove per gli spettacoli in programma fino alle 18:30, con un’ora di pausa pranzo. Durante le prove lavoriamo su tutti i balletti che stiamo per mettere in palco in quel periodo, quindi si possono provare fino a 5 coreografie diverse nella stessa giornata. Ogni giornata chiaramente può essere diversa per le prove perché dipende tutto da che ruoli si fanno nella produzione, quindi ci possono essere giorni in cui ti può andare bene e finisci relativamente presto. Nel caso in cui ci sia uno spettacolo si prova fino alle 14.00, poi pausa e spettacolo alle 19:00. Prima dello spettacolo la preparazione richiede un nuovo riscaldamento (una lezione breve in palcoscenico), poi trucco e talvolta anche parrucco, dipende dalle produzioni. Per le 22:00 lo spettacolo finisce: tutti a casa a mangiare, poi un po’ di divano, letto e poi, come se nulla fosse, il giorno dopo si ricomincia. Quando ho del tempo libero nella giornata o nel fine settimana cerco sempre di andare in palestra e mantenere il mio fisico allenato, in caso contrario leggo, gioco con la Playstation, guardo Netflix, suono la mia chitarra, trascorro il tempo con gli amici.IMG_0265 Poi mi piace la fotografia (ultimamente sto anche collaborando con lo Stuttgart Ballet come fotografo) e, durante le ferie, spesso insegno come Maestro di danza. Preparo un po’ di piani per il futuro post professionale.

Danzare è un lavoro duro, che richiede tantissimi sacrifici da un punto di vista mentale, fisico, sociale ma nonostante ciò è un lavoro che può portare enormi soddisfazioni e felicità.
Nei miei anni da ballerino professionista ho avuto l’occasione di viaggiare in posti lontani ed esotici, da Singapore a Bangkok, dalla Spagna al Giappone alla Cina. Tutti questi viaggi sono stati fatti in tournée con la compagnia e sono esperienze veramente fantastiche, esperienze che ti aprono la mente e ti permettono di conoscere ed interagire con culture in giro per il mondo.
Come si può immaginare, la danza, come ogni altra attività fisica, porta con sé numerosi infortuni ed io purtroppo ho avuto la sfortuna di imbattermi in alcuni di questi. Mi è successo due volte di farmi male alla caviglia con danni severi ai legamenti entrambe le volte. Questi periodi sono molto duri da un punto di vista psicologico perché si perde la forma fisica ideale, la confidenza col palco e, soprattutto, sembra di perdere tempo, perché la nostra carriera è molto corta e quindi ogni secondo passato in panchina può sembrare eterno. Il segreto sta nel tenersi impegnati, usare il tempo in maniera intelligente e continuare con la riabilitazione.
Non saprei dire esattamente cosa mi ha attratto in questo modo verso quest’arte, ma posso solo dire che, passati 20 anni, sono ancora preso da essa come, se non più (anzi sicuramente di più), del primo giorno.
La danza mi ha dato un modo per esprimermi unico, senza il quale non sarei stato forse capace di conoscermi completamente.

Attraverso la danza ho potuto stringere amicizie che non avrei mai pensato possibili. Ho amici ed amiche in ogni parte del pianeta. Inoltre, alcune delle mie più vecchie amiche sono proprio delle mie ex compagne di danza e di scuola degli anni a Castelfranco:DSC_0994_(c) Stuttgarter Ballett ognuno di noi ha preso strade diverse nella vita, ma ogni volta che torno a casa per le vacanze estive la prima cosa che faccio è mandare loro un messaggio per una bella rimpatriata (caratterizzata molto spesso da uno o più spritz, eh sì… il veneto in me prende il sopravvento).

Per concludere vorrei solo fare una riflessione su una situazione che dovrebbe veramente cambiare.
La danza in Italia, sfortunatamente, è considerata molto meno di altre forme d’intrattenimento. Questo è un peccato enorme, dato che la danza come arte fa parte della nostra cultura da secoli, dai suoi esordi.
Io, come molti altri connazionali (e come anche mio fratello Lorenzo) ho scelto di portare il mio talento all’estero, dove viene sicuramente apprezzato molto di più. In Italia un numero sempre più crescente di Compagnie e Teatri sta chiudendo, lasciando ancora più artisti allo sbaraglio, senza lavoro, e io veramente vedo la cosa come un peccato colossale verso la nostra cultura e storia e un torto a noi artisti.
In Germania ci sono compagnie in moltissime città, statali o private, e tutte lavorano tantissimo con grande apprezzamento e sostegno da parte dei rispettivi pubblici. In Italia abbiamo il potenziale per essere un paese fortissimo dal punto di vista artistico, ed invece tutti i nostri migliori talenti devono trasferirsi all’estero per lavorare (anche mia mamma manda, per necessità, tutti i suoi allievi a lavorare o a perfezionarsi all’estero).
Emigrati, in paesi sconosciuti e talvolta lontanissimi da casa, per poter seguire un sogno che, se ci fosse un po’ di interesse da parte dell’Italia, si potrebbe realizzare anche qui, con le nostre famiglie più vicine a sostenerci nel nostro arduo cammino, in un Paese con i Teatri più belli del mondo.
Ma senza Compagnie di Ballo, purtroppo.

Daniele Silingardi
(Danzatore col Balletto di Stoccarda, fotografo, diplomato Royal Ballet School ed ex allievo de Il Balletto Scuola di Danza Castelfranco Veneto)
@silingardiphotography@danielesilingardi
Foto: Stuttgart Ballet (Carlos Quezada & Roman Novitzky), English National Ballet

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