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“Basket in Messico” di Coach Lino Frattin – Cap. 4, Partite in casa

“Basket in Messico” di Coach Lino Frattin – Cap. 4, Partite in casa

Appunti di viaggio di Coach Lino Frattin e la sua esperienza nella Liga Nacional de Baloncesto Profesional alla guida del Club Correcaminos UAT, tra il 2016 e il 2017.
Capitoli precedenti: Cap. 1Cap. 2Cap. 3

Si avvicina la serie di partite in casa, venerdì e domenica, contro i Barreteros de Zacatecas (i barreteros erano minatori che con gli esplosivi erano attivi nella zona mineraria di Zacatecas). Sono in settima posizione in classifica e riuscire a vincere queste due partite potrebbe avvicinarci alla zona playoff. Sono reduci da due importanti vittorie contro i secondi in classifica, e si presentano da noi con i loro sei/sette americani. In questa lega ne sono ammessi solo tre, ma chi ha la doppia nazionalità messicana, viene considerato solo messicano a tutti gli effetti. Viene subito il sospetto che alcuni di quei passaporti messicani siano falsi. E visto che sono tutti di pelle nera, sono scherzosamente chiamati “blackxicans”.
Noi ci siamo allenati bene in questi giorni, nonostante gli infortuni. Due giocatori, nel quintetto base nelle ultime partite, non saranno disponibili in questo week-end. Questo riduce di molto le nostre rotazioni, e dovremo misurare le nostre energie in questi due incontri ravvicinati.
Un paio di giorni fa, ho dovuto cancellare l’allenamento mattutino, per la richiesta del presidente di far visita ad una scuola di Ciudad Victoria. Alle 10.00 un folto gruppo di studenti ci stava già aspettando alla scuola secondaria Obregon. Nelle loro uniformi scolastiche, ci attendevano nel cortile coperto dove è presente anche un campo di basket. Presentazioni e qualche veloce discorso, lasciavano il posto ad autografi ed a una partita contro alcuni studenti, frementi nelle loro divise da gara.

Mentre si svolgeva la partita, ho parlato brevemente con il preside della scuola su alcune delle differenze con la scuola italiana. Questo istituto secondario raccoglie le classi 7^, 8^ e 9^, equivalente in Italia, alla seconda e terza classe media e alla prima superiore.
Gli studenti frequentano la scuola dal lunedì al venerdì, dalle 7.00 (dalle sette!!!) alle 13.00. In alcuni istituti messicani, si sta pensando di passare al tempo pieno, ma è ancora in fase sperimentale.
Una piccola curiosità: appena entrato nel cortile coperto, ho notato quello che mi sembrava un gufo, fermo tra le travi di supporto della struttura. L’ho osservato attentamente. C’erano anche alcuni piccioni, svolazzanti sotto la copertura di alluminio.

La mia curiosità ha avuto il sopravvento, e ho chiesto, con l’aiuto linguistico del nostro fisioterapista (anche lui di nome Luis, come l’assistente allenatore), se il gufo fosse vero. Sono rimasto deluso nel sentire che era di plastica e doveva servire per spaventare i piccioni. Il preside dice che l’effetto deterrente c’è stato per soli due giorni, dopodiché i piccioni sono tornati,contenti come prima.
Terminiamo la visita, con altre foto ed autografi e torniamo alla club-house prima di pranzo.
Ho la tosse da più di dieci giorni. L’aria secca, con pochissima umidità, l’aria condizionata e le temperature sempre sopra i 25 gradi creano le condizioni ideali per qualche problema respiratorio. Ho acquistato uno sciroppo per la tosse e caramelle, ma i miglioramenti tardano ad arrivare. In compenso ho visto che anche alcune caramelle, hanno l’aggiunta dell’onnipresente “chile” peperoncino più o meno piccante. Proverò ad assaggiarne qualcuna, forse otterrò dei benefici.

Venerdì ore 18.00, inizia la mia prima partita casalinga da coach del Correcamino UAT… è venerdì 13… non aggiungo altro.
Il nostro inizio non è brillantissimo ed andiamo sotto di 7 punti. In settimana avevamo lavorato su una difesa tattica, con cambi sistematici su tutti i blocchi. All’inizio del secondo quarto decidiamo di utilizzarla. Con delle buone azioni difensive, riusciamo a rubare qualche pallone ed a segnare facili contropiedi. Purtroppo contro le difese schierate, facciamo molta fatica, ma comunque riusciamo a colmare lo svantaggio ed a portarci avanti nel punteggio. Finiamo il primo tempo in vantaggio 40-31.
Nel terzo tempo, nonostante scelte di tiro a dir poco discutibili, rimaniamo a contatto. Nel quarto periodo procediamo appaiati fino a due minuti dal termine. La poca lucidità ci fa commettere errori banali ed affrettiamo le conclusioni a canestro. L’ultimo tiro potrebbe riportarci pari e darci la possibilità di giocare i supplementari, ma esce impietosamente. Perdiamo 74-71.
Nonostante la sconfitta i tifosi si accalcano per foto ed autografi, e rilascio l’ennesima intervista in cui maltratto brutalmente la lingua locale. Mi rendo conto comunque di essere migliorato un pochino.
Alla fine della partita ho tuttavia una graditissima sorpresa. Il GM mi presenta un distinto signore di una settantina d’anni; Manuel Raga, il miglior giocatore messicano di tutti i tempi, che è di Ciudad Victoria ed abita poco distante da qui. In un perfetto italiano, mi dà un’analisi corretta della partita appena terminata. Concordo con lui che i giocatori in questa lega, non riescono a gestire bene le situazioni in campo e prediligono un gioco istintivo, ma poco “cestisticamente intelligente”. Sono veramente contento di averlo conosciuto e spero di rivederlo nelle nostre prossime partite interne.
Per chi non lo conoscesse, Manuel Raga è stato uno dei giocatori più importanti della famosissima IGNIS di Varese degli anni ‘70. Raga ha giocato in Italia dal 1968 al 1974, vincendo 3 titoli italiani, 3 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Ha poi giocato anche in Svizzera. Era un giocatore estremamente atletico, per questo soprannominato “il Messicano Volante”.

Sabato, il giorno successivo, io ed il mio assistente Luis, analizziamo il filmato della partita ed estrapoliamo alcune clip per illustrare meglio ai giocatori alcune fasi dell’incontro. Abbiamo un allenamento nel pomeriggio.
Giochiamo le due partite a meno di 48 ore l’una dall’altra, e ovviamente non c’è il tempo per fare grandi cambiamenti. Piccoli dettagli però possono essere molto importanti per migliorare l’attacco o la difesa per la seconda partita. Giocheremo alle 12.00 di domenica.
Domenica mattina, sala colazione, con qualcuno dei giocatori della squadra avversaria, che alloggia nel mio stesso hotel. Uno di questi, Paul Marigney ha giocato diversi anni in Italia, sia in serie A1 che A2.
La partita, proprio come altre volte, comincia in salita. Andiamo sotto di 7 punti, ma come nella prima partita di venerdì scorso, all’inizio del secondo tempo accorciamo lo svantaggio e giochiamo punto a punto.
Qui in Messico, gli arbitri consentono contatti che in Europa non sono assolutamente ammessi. E’ molto facile che si “dimentichino” di fischiare i falli (non parliamo delle infrazioni di passi, che qui praticamente non esistono) per dei lunghi periodi , permettendo all’una o all’altra squadra di guadagnare velocemente un vantaggio consistente. Compito mio di coach, fermare “l’emorragia” quando la squadra avversaria sta prendendo il sopravvento. A volte, viene in soccorso il “TV Timeout”, per esigenze televisive. Superfluo notare che in Messico, non c’è alcuna televisione che riprende le partite.
Altra difformità con il basket europeo sono i due timeout da 25 secondi che ogni squadra ha a disposizione negli ultimi due minuti di partita. Come negli USA, questi brevi timeout, possono essere richiesti anche direttamente dai giocatori in campo.
Il prima menzionato Paul Marigney, disputa una ottima partita ed i Barreteros, con grandi percentuali di tiro da tre punti, si portano avanti nel punteggio nell’ultimo quarto. Vinceranno la partita per 101-89.
Nonostante la sconfitta, io credo che questa sia stata la nostra miglior partita dal mio arrivo. Come mi confermerà il mio assistente Luis Moreno, se la squadra avesse avuto la stessa determinazione mostrata oggi, non avrebbero vinto solo 5 partite dall’inizio della stagione, ma almeno il doppio.
Come in altri palazzetti, non ci sono le docce per gli atleti, quindi raccogliamo alcuni dei giocatori rimasti, e con la “camioneta” ritorniamo alla club-house, dove mi fermo per un panino con pollo e mole. Chiarisco: carne di pollo sfilacciata con un denso sugo di pomodoro, peperoncino e spezie varie (e dalla ricetta anche del cioccolato, che comunque non si sente affatto). Una grande cucchiaiata di questo denso “ragù” caldo, tra due fette di pane integrale è quello che ci vuole dopo una partita.
Torno in hotel, dove mi aspetta un pomeriggio tranquillo davanti alla TV con partita di calcio di serie A Italiana. A seguire partita di football americano NFL (qui molto popolare) che sta per giungere all’epilogo del Superbowl tra soli quindici giorni.
A tarda sera, vengo informato che due dei miei giocatori (quelli che, la settimana scorsa, avevano partecipato al torneo senza permesso) domani lasceranno definitivamente la squadra, per unirsi ad una squadra della lega di Chihuahua che inizia a breve. Qui in Messico, i giocatori, da contratto, sono pagati ogni 15 giorni. Quindi domani, riceveranno i loro compensi e saluti a tutti.
Non so quanto sia vero, ma mi dicono che la lega di Chihuahua paghi i giocatori molto di più, ma che soldi arrivino dai narcos. Buona fortuna.

[Continua…]

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